domenica 16 ottobre 2011

disabili sfruttati... testimonianze

Vi ricordate i post di qualche tempo fa ,  in cui facevo causa , per così dire a cooperative e centri sociali di inserimento  di persone ritenute diversamente abili e soprattutto della loro condizione di sofferenza e ingiustizie subite , sia da parte degli stessi operatori che da parte dei servizi sociali che dal sistema in generale!!!bene, siamo di nuovo qui,  vi sono Ingiustizie in tutti i sensi, mi sono ritrovata a parlare con alcune persone che questa situazione l’hanno vissuta da vicino , ora , mi sono detta, queste cose han da esser dette ed il problema va affrontato , allo stesso modo di come ho cercato di affrontare gli altri temi che ho proposto sempre nel campo sociale .Ci sono effettivamente molte cose che non vanno, ci sono molti fatti che sono tenuti all’oscuro, molte persone che vivono una vita piena di sofferenze ed ingiustizie , che vengono etichettate come problematiche senza una via d’uscita, altre che vengono maltrattate , derise , insultate , nonostante siano persone vere, normali e dignitosa . vi sono state anche situazioni che quando mi sono state raccontate nemmeno io potevo credere potessero essere arrivati a tanto : sto parlando ancora una volta del mondo del terzo settore, delle Cooperative sociali di tipo b , in specifico , dove , si trovano o vengono inserite per via di controlli medici o certificati, o situazioni sgradevoli in cui sono vittime persone che o per via di ignoranza  o per via di fiducia o per il semplice fatto che , a loro stessi o chi ne fa le veci viene espressamente detto , che l’unica soluzione per star meglio sarebbe quella …. Insomma , sono molteplici le modalità di inserimento o del perché essi finiscano in questi centri.
Da rimembrare che questi centri , sono sempre in collegamento con parrocchia di turno, cattolicesimo, in specifico, (io credo, appunto perché promulga un servizio per gli indigenti e i più deboli, da parata) con tanto di educatori alle costole, controlli mirati, uscite controllate, luoghi specifici di inserimento , con servizi sociali assistenziali (vedi post sull’assistenzialismo) , per cui , in sostanza, l’importanza ed il rispetto della dignità Umana , che  queste istituzioni e servizi  promulgano, sembra essere molto  da parata  e pochi fatti , mentre in realtà la persona umana è l’ultima fra le molteplici interessi che queste cooperative svolgono, interessi per lo più economici e soprattutto ciò che in realtà importa palesemente è il fatto che il lavoratore disagiato, sia più o meno produttivo, dia più o meno forza lavoro ,produca dei risultati in termini di Efficenza , .. a questo loro badano , mentre , qual’ora , effettivamente , sorgessero dei disagi , dovuti alla stessa sofferenza o maltrattamento , ingiustizie, soprusi, sul lavoratore, poco importa ..
La situazione sta diventando insostenibile , davvero,  soprattutto perché , per primo , i servizi sociali ,in collegamento con psicologi o con insegnanti , si tengono in stretto contatto , per cui , non è detto e non sempre in questi centri ci finiscono (con tutto il rispetto) persone con reali problemi  mentali (sindrome di down , ritardi forti), ci finiscono persone comuni, che possono aver avuto una piccola difficoltà di inserimento nel sociale , per via della loro riservatezza o per via di un periodo difficile della loro vita (il quale lo passano tutte le persone)  o per un incidente , o per una malattia ecc.. per cui non sempre queste persone spesso, e o si rendono conto troppo tardi, di essere entrati in questo circolo fatto di certificati di invalidità , di controlli a tappeto delle forze dell’ordine, di rendiconti  mensili, ispezioni da parte di infermieri ecc… insomma è mirata la loro dignità umana e non solo, sono trattati come persone inutili al sistema comune , mentre lo porterebbero diventare per  quello delle cooperative, appunto , se e solo se, danno il loro parere favorevole a questi soprusi mentali e fisici !!! perchè è ovvio, che se , ti senti dire in continuazione che : hai dei problemi, ti devi adattare a quel tipo di  vita, che devi rendere, ti vengono dati dei farmaci  ( e guai se non li prendi, ti vengono i vigili in casa, che hanno l’autorità certificata di minacciarti o farti un inserimento coatto nelle strutture di ricovero).. insomma,. Sono cose gravi e molte persone che non dovrebbero esserci in questi centri, purtroppo ci sono .. non so se sia la legge che sia stata creata apposta per far si che questo circolo vizioso non finisca più …*

Nonché, se non per ultimo, il suo reale benessere   la situazione stava divenendo insostenibile, mi sono documentata  tramite testimonianze (alcune riporterò nel seguente articolo)inoltre  ho rinvenuto che all’interno di medesime cooperative , vi sono spesso anche dinamiche come , maltrattamenti , derisioni, situazioni poco gradevoli  ma , cosa grave, per gli stessi operatori, nonostante fossero avvertiti degli accadimenti, questi addirittura giustificherebbero il fatto , appunto perché si tratta di un centro dove vi sono ragazzi con problemi !!!! cioè ma vi rendete conto ??? Duando ho saputo di questa storia in particolare , come altre situazioni , sono rimasta io stessa senza parole .. mi sono infuriata si con le stesse cooperative e con gli stessi servizi sociali per anni .. ora sono arrivata davvero all’esasperazione .Un altro caso che mi è stato riferito, di una persona a cui sono stati mandati a casa i vigili perché non aveva preso i farmaci prima di recarsi al lavoro , minacciandolo di rinchiuderlo presso il ricovero coatto.

Ma di certo sono sicura, che ci sono persone come quelle che mi hanno dato le testimonianze in questo articolo , che hanno subito anch’esse maltrattamenti o ingiustizie , in questi settori .. per ora mi limito a riportare queste per fare una luce su questi casi e su come questi enti lavorano , quanta sofferenza, ingiustizia, ci siano in questi ambiti .

                                            allego ora alcune testimonianze che ho raccolto :


l'esperienza di   Sara:


Sara è una ragazza che soffre di autismo sin dalla tenera età e le è stato diagnosticato un leggero ritardo mentale. Oltre a questo è in grado di fare la spesa, pulizie di casa, leggere, scrivere e contare oltre ad essere un fenomeno nel memorizzare ogni giorno, data, ora, nome, pubblicità. Sara non ha mai avuto una vita come gli altri bambini ritenuti sani e idonei, sin dalle scuole elementari, veniva isolata a metà lezione e portata in un'altra aula, separata dai suoi compagni di classe per ricevere l'insegnante di sostegno che avrebbe dovuto aiutarla nelle sue difficoltà di apprendimento. Questo suo isolamento le provocava forte disagio in quanto spesso veniva costretta a cooperare con altri ragazzi disabili che però lei riconosceva come problematici perchè non riuscivano a comunicare con lei . Mi racconta ancora oggi Sara: "Ti ricordi di Alex?" un ragazzo che soffriva di una leggera microcefalia "quando eravamo a scuola insieme, ricordi? Mi dava sempre le pacche sulla spalla a volte si sfogava, mi faceva male ma gli insegnanti erano occupati a guardare il pc, ricordi? E ricordi che io piangevo?Poi venivo sgridata perchè dicevano di comunicare, dicevano di comunicare, comunicare" Ripete la ragazza un pò intimorita.
Sara è attualmente una ventenne e deve lavorare, ovviamente in una cooperativa per disabili con tanto di educatori alle costole. La mamma Mary è disperata perchè la figlia dopo un brutto episodio non vuole più tornare al lavoro e non sa come fare per trovare un'ubicazione alla figlia in questa società. Questi ragazzi infatti, mi spiega anche Mary, non saranno mai produttivi in un luogo di lavoro normale, nè utili a un datore di lavoro, nè utili alla società o alla famiglia. Sara ha iniziato a fare piccoli lavoretti e ad apprendere un paio di cose nella cooperativa in cui lavorava, sembrava felice di intraprendere questo percorso, svolgere un'utile attività e imparare qualcosa di nuovo . Tutto sembrava filare per il verso giusto sin quando un giorno un collega anch'esso disabile la chiama in bagno per confidargli un segreto, la ragazza incuriosita segue l'amico. Il ragazzo non esita pochi secondi a tirarsi giù i pantaloni e a mostrare i suoi gioielli di famiglia alla giovane Sara appena maggiorenne, che urla e scappa chiedendo aiuto. La cooperativa rimase in silenzio, l'accaduto non venne fatto presente alla famiglia di Sara. Mary la mamma di Sara si accorse che la figlia da un momento all'altro non voleva più alzarsi dal letto per andare al lavoro. La figlia da due mesi ad oggi continua a giustificarsi con la mamma raccontandole sempre la medesima versione: -Si, Riccardo mi ha chiamato in bagno e si è tirato giù i pantaloni...- . La mamma ha fatto presente alla cooperativa di tale problema che sembra non solo ignorare l'accaduto ma lo ritrova normale in quanto sentire loro sarebbe cosa normale dato che le persone che si trovano in questi luoghi sono disabili a tutti gli effetti. La mamma di Sara oggi un pò arresa e anche avvilita nella sua ignoranza mi risponde - Bè, non so se Sara avrà altre occasioni di lavoro o avrà un'altra occasione di trovarsi un compagno/partner aldilà di questi punti di incontro - Riferendosi alle cooperative per disabili. Sara ogni mattina si alza col terrore spesso viene trainata dal suo letto con la forza a volte ha reazione violente in preda all'esaurimento: calci, spintoni, urla, piatti che si frantumano al suolo e il tutto viene risolto con farmaci sedativi che le consentono un relegamento a vita dentro una cooperativa per ragazzi disagiati.

La testimonianza di Diego

Lavoro da anni in una cooperativa, ci sono finito da quando avevo 24 anni , son stato convocato dallo psicologico , perché avevo passato un periodo difficile , così mio padre decise di andarne a parlare con questo “esperto”, mio padre si fidava, sin da piccolo sono stato spesso portato da  psichiatri , perché a scuola le maestre, riferivano che io ero assente, non parlavo come gli altri bambini e che , secondo loro , avevo bisogno di essere curato dallo psichiatra infantile ; ecco che di seguito mi sono fatto anni in cui andavo a fare queste sedute e queste persone hanno fatto una scheda dettagliata con il mio profilo mentale, così, tornato a 25 anni, è stato riaperto il mio fascicolo e sono stato inserito in cooperativa  sociale, ormai sono 11 anni che sono li , di tanto in tanto vengo convocato per recarmi a prendere i farmaci che mi vengono assegnati e guai se non li prendo, questi in teoria dovrebbero tranquillizzarmi, dato che sono stato definito “sindrome schizoide” .. sono una persona tranquilla e non riesco a capire , nemmeno chi mi sta intorno e che mi vuole bene, come mai siano arrivati a tanto ; ora sono dipendente da tutti questi circoli, tra farmaci e tra controlli di routine, fiato sul collo al lavoro, ed il mio capo che mi dice di continuo che devo adattarmi alla vita che sono arrivato a fare, che me non male che ho i miei genitori che badano a me , altrimenti da solo non ce la potrò mai fare ! mentre io stesso so bene , che così non è , tanti come me subiscono la stessa umiliazione, nonostante sanno di essere persone normali , sono finite qui dentro.. altri , hanno dei leggeri ritardi ma sono persone d’oro , e sanno fare il loro lavoro con costanza e dedizione,  mentre e quei dentro , sono spesso usati per lavori di scarto e  vengono continuamente insultati, senza che il capo dica  nulla!!.
Ebbene si, sono ben 11 anni che sono qui e il nostro capo appunto ci tratta male. Ricordo un episodio al quanto assurdo , nel 2004 è venuta a mancare una mia amica a cui volevo molto bene , quindi ho chiesto il permesso , giusto 2 ore , per andare a recarmi al funerale , cosa fece il mio capo?? Anziché concedermi giusto qualche ora, giustamente , di permesso (lo danno in tutti i posti di lavoro, per legge) e soprattutto per riprendermi dal dolore (come me, altri amici è stato dato il permesso di tutta la mattina ), il mio capo mi diede un ora tirata , poi molto controvoglia e arrabbiato mi fece la paternale anche per quel minimo tempo .. racconto un altro episodio  , nel 2006 , entrò nella cooperativa dove lavoro , una nuova collega, alla quale mi sono particolarmente  legato; così, il mio capo, notato la cosa, approfittò un giorno , per prendere da parte , nel suo ufficio , questa ragazza e inizio a parlarle di me , in senso negativo, non so cosa le disse, ma dal tono di voce e dagli sguardi , ho ben capito , un minimo udii il dialogo , il mio capo le disse di lasciarmi perdere perché io avrei avuto dei problemi mentali , così , quando successivamente a quell’episodio , notai che effettivamente questa persona si distaccò da me , io ci rimasi molto male. Vorrei ora  raccontare un altro episodio , una mia collega , gli accadde che sua madre, anziana, fu ricoverata all’ospedale , lottando tra la vita e la morte, quindi una situazione più che delicata , cosa fece il nostro capo? Invece di dargli qualche giorno di permesso per stare vicino a sua madre o comunque delle ore libere per starle vicino, data la sua precarietà, cosa fece?non le diede nemmeno un ora di permesso  per starle vicino!!!! Quindi io sono rimasto veramente male!!! Per non parlare dell’ultima situazione in cui mi sono trovato  e quest’ultima risale a non poco tempo fa.. qualche settimana fa , mio padre passò qualche giorno avvertendo dolori alla schiena e alle gambe, : un inizio di ernia , in ogni caso, mi chiese se potevo , dato che mia madre lavora ed io sono l’unico che si può spostare durante il giorno, stare a casa per qualche giorno perché aveva bisogno di medicinali che gli erano stati prescritti dal dottore e per fare la spesa ed altri fatti che di solito aveva sempre fatto lui, in questo caso il favore era lecito, in più è mio padre!| bene , accadde che , avvertimmo subito il lavoro dell’urgenza, e volle parlare mio padre stesso con il mio capo di questa situazione e che aveva bisogno di me , se giustamente poteva concedermi qualche ora o qualche giorno fintanto che non si risistemava del tutto o comunque non riprendeva l’auto-sufficenza, il mio capo, gli rispose in tono sgarbato a mio padre, ma sembrò acconsentire , nonostante disse, che io servivo al lavoro !!! passò qualche giorno e tornai al lavoro,  sempre avvertendo, cos’ accadde che quando tornai, il mio capo mi convocò in ufficio per dirmi che , data questa situazione e del fatto che non mi sono presentato al lavoro nei giorni antecedenti, mi sarei dovuto aspettare un infermiere a sorpresa, che sarebbe venuto a controllare e farmi domande sul perché sono stato a casa in quei giorni ! ma stiamo scherzando, mi chiedo io??? , come se non si fidassero di me , di mio padre, o addirittura pensassero e volessero provare, che sono stato io la causa del suo malessere o che avessimo litigato e che , dato il fatto che , possono dimostrare che ho dei problemi, possono darmi la colpa a me, quindi , premiare il mio capo, di conseguenza e giustificarlo per come mi ha trattato?!!!! Bene , come vedete si rimane senza parole.. questo ed altri accadimenti avvengono spesso all’interno della cooperativa dove lavoro, e quanto so, anche in altre, siamo arrivati a voler chiedere libertà e giustizia, perché ci sentiamo schiavi di questo sistema . 


Disabili e associazioni di volontariato:
La storia delle sorelle C. e P. 


C. e P. (persone che chiamo così per privacy) sono due sorelle che a causa di traumi famigliari  hanno coltivato nel tempo disagi psicologici dai quali non sono più riuscite ad uscire, oggi vengono classificate come due disabili mentali, hanno poca memoria anche perchè sedate da farmaci che col tempo hanno compromesso le loro capacità di apprendimento e spesso si devono accontentare di lavori manuali che il più delle volte vengono offerti da cooperative. Oltre a questi problemi  P. e  C. hanno deciso di occupare il loro tempo libero dedicandosi a vari hobby ed attività fra cui anche il volontariato. Eh si, oltre che "atee" e disabili queste due persone si sono rese disponibili per rendersi utili nella società,  esse frequentano la mia stessa associazione di volontariato infatti. Ho notato però col tempo che le cose non erano affatto facili per loro, non perchè non si rendessero abbastanza disponibili per svolgere le varie mansioni, anzi... due donne davvero di cuore, ma aimè la gente è così perfida che  ai giorni attuali non bisogna proprio girarsi di spalle nemmeno per rilassarsi che quando qualcuno può ti pugnala, infatti le due sorelle sono spesso soggette a maltrattamenti, sfruttamenti, derisioni ( davanti e dietro ), manipolazioni, inganni da parte sia di altri volontari che da chi gestisce l'intera baracca. Le frasi più comuni che sento nei loro confronti sono: "Ah bè si! Tanto non sono molto lucide, non sono molto normali allora bisogna dirgli qualche bugia così si accontentano!" Oppure ancora: "C. e P. sono due brave persone ma poco utili perchè hanno dei problemi per cui gli faremo solo fare i lavori più pesanti in cui c'è meno da pensare, così noi non ci affatichiamo" ... ma la cosa più spaventevole è stata quando ancor prima che conoscessi queste due persone mi è stata chiaramente illustrata una loro immagine : " C. e P non sono molto normali hanno problemi, si vede che non fanno un kg in due te ne accorgerai molto presto, basta parlarci!" Oppure ancora: " Si quelle due a volte hanno problemi di memoria, non sono del tutto complete ... Però qui si rendono utili, per cui acqua in bocca eh!" Oppure ancora : "Sei sicura di voler far il turno con quelle?! Guarda te lo dico ma fai poi come vuoi, non sono molto intelligenti, anzi non le sopporta più nessuno in associazione, chiedono sempre, hanno problemi di comprendonio, fidati non ti divertiresti." La cosa che mi ha lasciato più stupita è che queste persone oltre che: offese, denigrate, infamate, in quelli che sono i loro problemi personali, sono anche sfruttate da un'associazione di volontariato alla quale si sono rese disponibili Sfruttate sia perchè a loro spettano i soliti lavori di scarto, sia perchè nonostante siano malviste e derise sembrano in qualche modo ritornare utili. Ho poi conosciuto dal vivo queste due donne che mi hanno spiegato meglio la loro situazione. Persone, dico come tante che mettono a nudo i loro problemi, non poi così gravi, non poi così disabili, ma sicuramente persone più umane di quelle che vogliono apparire umane.

La storia di Francesca

Francesca era  una ragazza giovane , elegante, allegra e vivace, frequentava ambienti come scuole di canto (studiava lirica) , era circondata da lodi , aveva buoni voti a scuola  e le piaceva la vita che faceva, aveva molti amici e soprattutto aveva anche molte e molti fans, dato il fatto che spesso cantava in pubblico , in concorsi e manifestazioni nella zona dove viveva. Francesca aveva anche un fidanzato,da molti anni , si frequentava con un ragazzo, suo coetaneo , questo ragazzo era molto vivace e spesso preferivano appartarsi in luoghi non molto affollati , inoltre succedeva in rare occasione , che i due avessero dei diverbi fra coppie ; un bel giorno Francesca si recò con il suo fidanzato a fare un giro lontano , presero l’auto e nel bel mezzo del tragitto per tornare a casa, una mattina di ottobre del 2008, i due , cominciarono a litigare , Francesca molto probabilmente  disse qualcosa al ragazzo che lo turbò talmente tanto che questi perse letteralmente il controllo della guida dell’auto e sbandò .. i due ragazzi furono soccorsi immediatamente, ma la differenza fra i due fu, che Francesca a differenza del suo ragazzo , sbalzò fuori dall’auto in modo differente, a dir poco pericoloso ,  battendo la testa violentemente, così da farla finire in coma, la ragazza fu trasportata con l’elisoccorso in un  grande ospedale di provincia e di qui segui ben 3 mesi di intenso  coma farmacologico , in cui solo esclusivamente ed in certi orari i genitori della ragazza e alcuni parenti stretti , vi potevano accedere .. trascorsi questi difficili tempi, non passò nemmeno una sola settimana che il fidanzato fu dimesso dall’ospedale (differente) in cui  era stato ricoverato e in cui aveva subito nulla se non alcuni piccoli rilievi giusto per capire se c’era qualcosa di rotto oppure di botte, ma il ragazzo era sano e salvo, Francesca, a differenza sua : no ; trattenuta in questi 3 mesi sedata e addormentata con farmaci , superato per fortuna il primo mese di fuori pericolo, vennero avvertiti i genitori che la ragazza avrebbe potuto avere difficoltà motorie o di ripresa di funzionamento neuro-fisiologico. Ecco che dopo i 3 mesi trascorsi in terapia intensiva,Francesca cominciò a riprendere coscienza e riconoscere amici e parenti .. ma la cosa più sconcertante fu , apprendere , che le sarebbe stato difficile riprendere una vita comune come tutte le altre persone, avrebbe cioè dovuto superare lo shock dell’incidente con tanto di : psicologo, sedute prestabilite, farmaci , controlli giornalieri .. ma la cosa più straziante fu in fatto se avesse potuto riprendere il canto , la sua passione più forte .. il tempo passò, fra esercizi, terapie motorie e psicologiche, famiglia e amici che le stavano vicino , cominciò ad avvicinarsi il tempo  della ripresa psico-fisica e morale.. dopo l’accaduto, infatti , Francesca non ebbe più contatti con il ragazzo, se non in casi rari, ma molto sporadici , anche perché , fu una vera e propria ingiustizia che fra i due , a pagarne fu proprio Francesca , mentre il suo ragazzo , Adriano, nulla più se non una semplice ferita gisto qualche botta , ma nulla più, fu dimesso dopo pochi giorni dell'accaduto e riprese la sua vita normale .
Risultato finale ? Ebbene , che Francesca venne, i mesi successivi (non meno di un anno dall’incidente ) inserita in un centro per disabili, dapprima fu presa come addetta alla video scrittura , presso un laboratorio , una cooperativa sociale , poi fu assunta  in una cooperativa di pulizie , ed ecco che un’altra storia si palesa di come questi  soliti giri di servizi /cooperative e disabilità filino liscio in questo senso. Francesca ora , dopo due anni dall’accaduto, continua a lavorare e prestare la sua onesta manodopera presso questa cooperativa, pur consapevole e lucida, che sia stata inserita dentro per il fatto dell’incidente , nonostante fosse a conoscenza che il suo ormai ex ragazzo (dato che nel frattempo , trovò un ragazzo che veramente le voleva bene ) , sia tranquillamente libero e felice , mentre ora lei sta pagando , etichettata come disabile, sfruttata da queste cooperative e soprattutto consapevole che il suo stesso futuro possa essere incerto di fronte a queste situazioni assistenzialiste e parrocchiali . Per fortuna almeno per quanto riguarda la sua passione, il canto , Francesca , si può dire abbia recuperato un minimo della sua buona vocalità e passione per la musica , di tanto in tanto partecipa a concorsi e soprattutto ammette a se stessa come agli altri ed è consapevole, della sua  storia .. in totale sono passati circa 3 anni dall’accaduto , la cosa che da più fastidio è che mentre Francesca sta penando soffrendo, comunque , queste razza di cooperative non fanno altro che voler mantenere in circolo queste situazioni e fare sentire le persone ancora più in pena di quanto già stiano, mentre dare loro una reale possibilità di migliorarsi giorno dopo giorno o di auto governarsi e rendersi autonomi , recuperare l’energia e ritmi , come magari la stessa Francesca vorrebbe fare (anche perché la carica di vita non le manca) e dovrebbe essere così! Mentre in questi luoghi non si trova altro che sopprusi, prese in giro e maltrattamenti . Francesca oltretutto, ora porta con se un Certificato di Invalidità ed è ritenuta disabile fisica e mentale, dato che ha subito anche delle botte in testa ma la ragazza ragiona bene ed è comunemente in grado di esprimere se stessa e farsi valere, è questo che fa rabbia !!.


Conclusione :

Come possiamo concludere questo post?? Beh, innanzitutto che sono tutte situazioni , quelle dei centri, delle cooperative e dei servizi che stanno diventando insostenibili, la cosa che fa più rabbia è vedere e sapere che ci sono delle persone che magari nella loro vita, per via di un incidente, di un problema esterno in famiglia, nell’ambiente in cui vivono o semplicemente per il loro carattere , vengono inserite in questi centri , vengono letteralmente monitorate e trattate come cani, sfruttate per il rendimento della cooperativa, usate come mezzi da parata per le processioni parrocchiali o semplicemente per dimostrare che in questi luoghi , quelle persone ci devono stare per un motivo lecito, mentre , appunto semmai ,realmente queste persone si sono trovate in situazioni difficili e purtroppo sono finite con tanto di certificati, marchi e documenti che attestano queste situazioni . Inoltre: non è contemplata :l’Autonomia personale, il fatto che le persone possono migliorarsi da sole e senza bisogno "di padelle", il fatto che  i certificati non dovrebbero esserci e le persone non devono essere relegate a vita , perché si ha  e si deve riconoscere, la responsabilità delle proprie azioni , lo stesso vale per una “persona giuridica”, quindi per una cooperativa , (vi sono persone fisiche , ossia Capi,  educatori e formatori che sono responsabili della vita di queste persone), rispetto della persona Umana , privacy ecc.. insomma un vero schifo, per non parlare della mancanza di rispetto e sparlare alle spalle e non davanti , come molto spesso accade in questi ambienti .



Samantha Buldrini  


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