giovedì 26 aprile 2012

RAZZISMO SCIENTIFICO ALLA CESARE LOMBROSO

Psicologia e razzismo scientifico:
Siamo ciò che manifestiamo esteticamente ?il pensiero influisce sull'aspetto ?
prendiamo come soggetto, per spiegare il tutto, uno scienziato, se così si può definire, Cesare Lombroso
CESARE LOMBROSO: criminologo? scienziato ?


o... colui CHE GETTÒ LE BASI DEL RAZZISMO E DELL'ANTISEMITISMO !


Innanzitutto : chi era ?




Cesare Lombroso, nato Marco Ezechia Lombroso (Verona, 6 novembre 1835 – Torino, 19 ottobre 1909), è stato un antropologo, criminologo e giurista italiano. E' considerato da molti uno dei pionieri degli studi sulla criminalità. Alcuni sostengono che fu un grande scienziato e a Torino è stato persino aperto un museo su Lombroso. Vediamo innanzi tutto cosa sosteneva . Lombroso si dai tempi della sua formazione ebbe la passione per la storia e soprattutto per lo storicismo, al punto da integrare queste due costanti dei suoi studi nello studio clinico dell'"intelligenza" attraverso la conoscenza della fisiologia del pensiero; in questo senso studiò i neoplasmi e della formazione del callo (approfondimento istologico dei tessuti). Dopo essersi laureato in medicina e chirurgia all’università di Pavia, nel 1859 trovò impiego nel corpo di sanità militare dell’esercito sabaudo ebbe cosi l'occasione di approfondire i suoi studi sulla fisiognomica utilizzando i cadaveri dei ribelli borbonici e dei briganti uccisi dai sabaudi durante le battaglie per l'unificazione d'Italia. Lombroso si basava principalmente su rilievi metrici delle ossa e segnatamente del cranio, (ricordiamo, ill famoso studio sulle fossette del cranio .. studiato da me altresì, per l'esame di università) egli, con l’utilizzazione di specifici punti di repere, oltre che di altri elementi quali la conformazione del cranio e di altri segmenti scheletrici. Per lui i parametri di riferimento furono le misurazioni ricavate dai crani e delle ossa di delinquenti , tra i quali uno dei primi ad attrarre il suo interesse fu il brigante calabrese Vilella (ucciso nel 1870) sul cui cadavere egli fece una serie di minuziosi rilievi. Gli studi di Lombroso sono pieni di misure, confronti, indici, tavole, ricerca ossessiva di anomalie fisiologiche e una congerie di fatti, fatterelli, aneddoti (che già facevano sorridere per l'ingenuità e la rozzezza i più avvertiti tra i contemporanei) allo scopo di supportare la sua tesi di catalogazione delle tipologie umane fissate in tutte le loro più minuscole gradazioni, dal normale al delinquente. Normale è l'essere biologicamente assuefatto, attraverso l'educazione costrittiva, alle regole che danno coerenza all'organismo sociale così come negli animali la legge del "genere" sovrasta i singoli. In questo quadro non è peregrina (anche se ridicola) l'enorme casistica che Lombroso ci fornisce di delinquenza nelle piante e negli animali, anzi, essa ci offre una chiave interpretativa per comprendere la definizione stessa di anormalità. La norma segue l'evoluzione ed è espressione del livello raggiunto dalla specie, chi sta al di sopra di tale livello (genio), o al di sotto (essere atavico), è il reo che necessariamente porta in sé, nel suo organismo le ragioni di tale colpevole frattura .... : io credo da qui si nota la sua tesi razzista .... ci si domanda ulteriormente, come era il cranio di coloro che, nei tempi barbari commettevano atti, come eresia, bestemmia, stregoneria, puniti allora dalle leggi, mentre ora non lo sono più. Ora io ho dimostrato che i delinquenti contro l'uso, contro le religioni, erano allora i veri delinquenti, mentre i rei d'omicidio molte volte non erano considerati come delinquenti nelle epoche selvagge. Che, se quelli erano i veri delinquenti (eccettuati, naturalmente, quelli a torto perseguitati per solo sfogo di odio teologico e politico), è naturale che dovevano avere gli stessi caratteri dei delinquenti odierni; anzi, che è più, nella I edizione ho dato la descrizione di 12 crani di rei medioevali, che avevano le stesse anomalie dei nostri"
(da : L'uomo delinquente, vol. I cit., p. XLIV-XLV).
Con le sue macabre misurazioni fissò i canoni fisici per prevedere a suo dire "con matematica certezza" le tendenze criminali di un individuo... Egli si spinse nel 1891 a teorizzare che tra gli animali e gli scaricatori di porto ci fosse una sorta di parentela dovuta alla gibbosità. Al punto che, con Filippo Cougnet, firmò un saggio dal titolo grottesco: "Studi sui segni professionali dei facchini e sui lipomi delle Ottentotte, cammelli e zebù". La folgorante idea gli venne esaminando un paziente, il quale aveva sulle spalle, nel punto in cui appoggia il carico, una specie di cuscinetto adiposo, che Lombroso immediatamente assimila alla gobba dei cammelli e dei dromedari. E come non citare il suo studio su "La donna delinquente, la prostituta e la donna normale", dove sosteneva, in base all' esame delle foto degli schedari del capo della polizia parigina, Goron (il quale scoprì poi che per sbaglio aveva mandato al nostro le immagini di bottegaie in lista per una licenza), che "le prostitute, come i delinquenti, presentano caratteri distintivi fisici, mentali e congeniti" e hanno l' alluce "prensile" ?!! questo è razzismo estetico !!!!! e soprattutto prende in causa la Donna , in quanto tale ! ... O quello su "Il ciclismo nel delitto", pubblicato su «Nuova Antologia», nel quale teorizzava che "la passione del pedalare trascina alla truffa, al furto, alla grassazione". Già i titoli delle opere del Lombroso superano per fantasia e assurdità quelli di certa stampa parasciencientifica odierna: «Sul vermis ipertrofico», «La ruga del cretino e l' anomalia del cuoio capelluto», «Fenomeni medianici in una casa di Torino», «Sulla cortezza dell' alluce negli epilettici e negli idioti», «Rapina di un tenente dipsomane», «Il vestito dell' uomo preistorico», «Il cervello del brigante Tiburzio», «Perché i preti si vestono da donna», ecc... ???? non è forse questo Razzismo .... cari miei,
Lombroso era un uomo pieno di contraddizioni, probabilmente la verità è che non sapeva ciò che faceva:  criminalizzava di fatto i miserabili, poneva le basi del razzismo scientifico.Si, proprio cosi, mi domando ulteriormente chi e cosa, come, le teorie di questo scientista, furono trapelate e perchè furono onorate da mezzo mondo ?! Quale era la motivazione strategica che stava alla base di tutto ciò? Le sue teorie erano controverse e spesso assurde, insomma dal punto di vista del marketing avevano le carte in regola per il successo internazionale che ottennero (pensate alle copie di saggi di pseudo-scienziati vendute anche oggi in milioni di copie). Le sue opere erano tradotte e pubblicate in tutto il mondo, dall' America alla Russia, dall' Argentina (dove lo studioso lombrosiano Cornelio Moyano Gacitúa arrivò a rovesciare certe analisi contro gli immigrati in Italia : "La scienza ci insegna che insieme col carattere intraprendente, intelligente, libero, inventivo e artistico degli italiani c' è il residuo della sua alta criminalità di sangue") fino al Giappone... e anche da qui, io credo si noti quale sia il progetto di fondo, di queste Alte caste che elogiano solo certi personaggi e che cercano di smistare, con la scusa di un apparente differenza fisiologica o , ancora peggio , lo sfruttamento del discorso della libertà , del senso Artistico e ancora più tragico, della Creatività : che sono 3 doti che sono valutabili sono nelle persone che onestamente vivono il suo percorso, per cui , sono queste persone, quelle sole, ad essere accusate di essere le Criminose della Società? , dico io.. ma ci rendiamo conto? Che queste persone altolocate, oltre a fornire un chiaro razzismo scientifico , ti discriminano, a te, persona onesta, che non scendi a compromessi con le loro precostruite caste. Tu Artista (come fosse un male), che ti poni ingegnoso del tuo profondo, e ti esprimi col cuore,.. no s, per loro saresti proprio tu, il criminale??? Ma lo sono loro che han forse qualcosa da nascondere?.. Oltretutto I convegni scientifici di tutto il pianeta se lo contendevano. Vittorio Emanuele III salutava in lui «l' onore d' Italia». . Émile Zola lo elogiava come «un grande e potente ingegno».
Se nel socialismo e nel comunismo le basi sono la Comune o Sociale diritto alla pari, allora si sarebbe dovuto aderire ad un accordo Discriminatorio e razzista, escludente , per pochi eletti, come quello del Positivismo? Ecco che qui mi chiedo quali contraddizioni, se già fosse in atto un progetto elitario, che avrebbe fruttato i secoli a seguire, smistando le persone , in base o ad aspetti genetici e/o ad aspetti somatici = il tutto si chiarisce bene, dove la scusa del bene comune è spesso di copertura, per favorire i soliti pochi no?
Riprendo il pensiero di Enrico Ferri, il quale, sebbene discepolo del Lombroso, si discostava dal suo pensiero, fornendone uno tutto suo e  indipendente : Il Ferri contestò l'enfasi posta da Lombroso sulle caratteristiche fisiologiche dei criminali, concentrandosi invece sullo studio delle caratteristiche psicologiche, che egli credeva responsabili dello sviluppo del crimine in un individuo. Ferri sosteneva che sentimenti come la religione, l'amore, l'onore e la lealtà non contribuivano al comportamento criminale, poiché queste idee erano troppo complesse per avere influenza certa sul senso morale di base di una persona, da cui Ferri credeva nascesse il comportamento criminale. Sosteneva che altri sentimenti, come l'odio, la cupidigia e la vanità avessero maggiore influenze dato che eserciterebbero un controllo più forte sul senso morale dell'individuo. Egli vedeva la religione e la scienza come inversamente proporzionali; cioè quando una prendeva forza, l'altra soccombeva. Osservava che la teoria dell'evoluzione di Darwin aveva provocato un notevole danno alla religione e alle teorie della Creazione secondo la Genesi . Ci si rende conto, ancora una volta, di come complesso e contorti furono le mosse di questi studiosi , in particolare appunto del Lombroso.. vi è da dire inoltre che gli scienziati, i medici e i prefetti si facevano in quattro per arricchire la sua stupefacente collezione di crani, cervelli, maschere funerarie, foto segnaletiche, dettagli di tatuaggi di criminali e prostitute e deviati di ogni genere, oggi raccolti al "Museo Lombroso" di Torino. . Insomma Cesare Lombroso ebbe un grande successo misurando crani e confrontando orecchie e calcolando pelosità in un avvitarsi di definizioni «scientifiche» avventate. Sempre il Lombroso, In un edizione del 1876 de "L' uomo delinquente", egli asserisce: "Il traguardo che spero di raggiungere completando le mie ricerche è quello di dare ai giudici e ai periti legali il mezzo per prevenire i delitti, individuando i potenziali soggetti a rischio e le circostanze che ne scatenano l' animosità. Accertando rigorosamente fatti determinati, senza azzardare su di essi dei sentimenti personali che sarebbero ridicoli".






Il guaio, problema delle teorie di Lomboroso è proprio quel "rigore scientifico" che egli millanta scambiandolo con la semplice misurazione mirata a sostenere una tesi. Dare numeri non è scienza. E cosi si allunga la lista delle conclusioni assurde del nostro pseudo-scienziato: dal consiglio dato al Pellegrosario di Mogliano Veneto di curare la pellagra con «piccole dosi di arsenico», al marchio sugli africani:
"Del tetro colore della pelle, il povero Negro ne va tinto più o meno in tutta la superficie, e in certe provincie, Anche interne, del corpo, come il cervello e il velo pendulo".
Al giudizio sulla donna che tende:"non tanto a distruggere il nemico quanto a infliggergli il massimo dolore, a martoriarlo a sorso a sorso e a paralizzarlo con la sofferenza".
Queste sue teorie, che posso apparire tragicamente comiche erano però anche pericolose. Uno degli aspetti più pericolosi era, infatti quello secondo cui, essendo taluni segni indicativi di una “tara”, se un’i individuo apparentemente normale li possedeva, era destinato prima o poi a manifestare il comportamento di cui erano indicatori (o, per così dire, elementi di repere): la predittività, enunciata in modo forte, quasi fosse un dogma, che in un individuo così fatto si sarebbero manifestati prima o poi fenomeni di degenerazione e di caduta verso ciò da cui la cultura e l’educazione potevano soltanto riparare temporaneamente. Lo stesso Lomboroso trasse ipotesi di applicazioni pratiche della "predittività" delle sue teorie nella criminologia forense e nella prevenzione dei reati, giungendo a predicare la pena capitale come unica soluzione contro la tendenza criminale innata e pertanto non educabile con la sola pena detentiva. E’ ovvio che queste teorie furono uno dei cavalli di battaglie delle concezioni pseudo-scientifiche ed infondate sulla razza e sui motivi per cui alcune “razze” più di altre tendessero alla degenerazione....oltre alla assurdità manifesta delle sue conclusioni, nel suo approccio, i conti non tornarono quando egli cercò di applicare queste sue teorie a personaggi geniali ed eccentrici, per così dire “fuori norma”. Per costoro, infatti, egli si trovo nella necessità di stirare all’estremo la sua teoria, considerandoli pure essi in definitiva dei soggetti tarati che prima o poi avrebbero mostrato la loro vera natura. Un episodio poco noto della sua vita di studioso riguarda l’incontro con Lev Tolstoi che egli si recò personalmente a visitare nella sua tenuta. L’incontro tra i due non fu felice, anche perchè Lombroso guardava Tolstoj in tralice, tentando di cogliere nel grande scrittore gli aspetti patognomonici della genialità che, peraltro, secondo le sue teorie, non erano delle qualità intrinseche, ma solo un preludio alla inevitabile degenerazione e alla sregolatezza ( la Genialità a cui si scontrava Lombroso era quel senso Artistico e creativo, come espressione Naturale Dell'individuo e che dunque, senza aspettarsi nulla , una ricompensa dall'esterno, dal sociale, questo individuo non avrebbe valso nulla... dunque = definito Genio "sregolato e degenerato) . Per questo progetto Elitario, solo quelle persone che concretamente avessero sfruttato una genialità esuberante, dunque non semplice , avrebbero contribuito al sistema sociale e per Selezione sarebbero state le persone considerate Sane di Mente e dunque adattabili al sistema. Di qui si viene anche a spiegare, il perchè tutte queste teorie sia quelle del Lombroso che di tanti altri, come quelle Psichiatriche o quelle  Positiviste erano sostenute dalla Teoria Madre Darwiniana (per cui "Selezione" , che lui definiva essere "naturale" ) mentre per l'umanità per nulla Naturale era ed è tutto'ora, anzi , appunto precostituita dall'esterno ! Ricordiamo inoltre, sempre nei primi 900'erano comunque state mosse critiche al suo "metodo" persino da un suo ex allievo, Camillo Golgi, premio Nobel per la medicina e fisiologia nel 1906. Golgi accusava Lombroso di non applicare il metodo galileiano pertanto le conclusioni da lui tratte sulla personalità degli individui non potevano derivare solo dalle caratteristiche morfologiche, ma dovevano essere il risultato di un insieme di ben altri fattori, sia psicologici sia fisiologici. Golgi insieme a Lombroso aveva partecipato come volontario a un esperimento di “algometria elettrica” in cui i pazienti venivano testati tramite scosse elettriche di intensità graduale, per determinare la diversa sensibilità al dolore. Nel lavoro che pubblicarono insieme nel 1873 si legge:“I principi della moralità, anche nella problematica ipotesi che siano innati nell’uomo, bisogna che siano risvegliati e mantenuti da una attenta e continuata educazione, senza la quale l’uomo ritorna a quegli stati primitivi e animaleschi nei quali il senso morale è affatto nullo.” Golgi in seguito dichiarò che i metodi grossolani di Lombroso “non rispondono che assai parzialmente al desiderio di approfondire l’intima essenza dei fatti morbosi”.
Gran parte delle teorie di Lombroso hanno mantenuto nell’immaginario collettivo uno strisciante potere nel generare pregiudizi, alimentando peraltro nel campo specialistico metodi di intervento in alcune psicopatologie individuali e sociali. Peraltro, tracce della sua impostazione teorica (fortemente ideologica) sono rimasti nella “grafologia” ma anche in alcuni aspetti della psichiatria biologica alla quale oggi, sia pure con l’opportuno mascheramento della scientificità dell’approccio neuro-psicofarmacologico, c’è un gran ritorno. Insomma, le teorie di Lombroso non sono scientifiche, sono state ottenute con una metodologia e una tecnica utilizzata dalla scienza in modo errato e partendo da assunti errati, hanno in pratica la stessa validità scientifica della chiromanzia.
A difesa dell'eccentrico studioso si può comunque dire che egli era figlio del suo tempo; siamo negli anni fertili del darwinismo sociale e del positivismo, da cui quelle di Lombroso non furono le uniche teorie strampalate che scaturirono. Purtroppo però queste teorie furono usate, male interpretate o volutamente forzate per giustificare l’eugenetica, il razzismo, il colonialismo, il nazismo.






Conclusioni :
Non so se ci rendiamo conto di come si siano evolute le cose, fino ai nostri tempi e che se diamo un ' occhiata a tante situazioni che ci accadono ,belle o brutte vi sono anche fatti discriminatori, categorizzanti, precludenti .. capiamo che qualcosa non quadra , in un ottica di Democrazia , come la nostra Società, detta "occidentale" o "Avanzata" ci fa vedere di fare..; forse , l'anno prossimo (2012) mi sa che pubblicherò un pdf o un articolo ben fatto, sulla questione "agli albori di un progetto "appunto, che non solo dal periodo del positivismo, bensì molto prima del 1800 , io credo che queste teorie razziste , studi scientifici o comunque , diciamo "classificatori " diciamo già pre-costuiti  siano in realtà una scusa , fossero stati attuati allo scopo di selezionare il genere umano a favore dei soliti pochi?? ... E forse anche molto prima del Lombroso e dei suoi collaboratori, molto prima anche del Medioevo  dal momeno in cui sono nate tutte quelle caste inviolabili .




Buldrini Samantha

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