giovedì 26 aprile 2012

I SOCIAL NETWORK ED IL LORO USO

Mondo virtuale o reale? vi sono norme di convivenza che regolano il web? 
               
In questo post ci si chiede se l'uso del social network sia o meno utile , alle persone, agli individui che vogliono contribuire o meno alla realizzazione di un sapere oppure semplicemente che vogliono diffondere una loro opinione, condividere un'esperienza, un diario , dare un messaggio o informarsi . Il mondo Virtuale, in generale, la realtà dunque, virtuale, mondi che si creano mediante l'uso di programmi che sfruttano interfacce e spazi . Tantissime volte mi sono chiesta : “Ma questi social network, Sono utili? Sono pericolosi?”.. Il tutto quasi come a considerare il fenomeno come “mezzo” e non già “luogo” e come occasione di business e non già di conoscenza. C’è una difficoltà enorme, giustificabilissima, a considerare il fenomeno del social "networking" come un processo evolutivo certamente aiutato dalla tecnologia ma comunque in atto. La tecnologia è supporto o meglio è strumentale ad un processo evolutivo sociale che si riflette poi nel nostro modo di comunicare. Se consideriamo poi la comunicazione come ulteriore processo per lo scambio informativo naturale atto a modificare, migliorare ed evolvere le nostre relazioni sociali è chiaro che la fenomenologia dei social network diventa piuttosto complessa da tracciare. Complessa poichè non sai mai dove ti vai ad imbattere, appunto perchè questo mondo è un mondo virtuale e non reale! Questa modalità spaziale, inoltre, purtroppo si trova immersa in situazioni che permettono anche a persone e strategie cotruite a malincuore di veicolare nel web.  Il web 2.0 , come ho precedentemente detto in un vecchio post, si sono inserite delle modalità multilaterali, fatte di possibili accedimenti  alla rete ma che sono regolabili fino ad un certo punto . Mi spiego meglio : se già , nel mondo reale, diciamo, abbiamo difficoltà e lo si riscontra negli accadimenti nel sociale, delle situazioni ingiuste che accadono quotidianamente, in cui le persone da una parte si difendono poichè attaccati  da altri, e ricorrono alla legge , al diritto , alla giurisprudenza (talvolta senza trovare un appiglio sicuro ), figuriamoci dove possiamo trovare una legge che chiaramente tuteli gli utenti del virtuale ! il problema sorge, da una parte, appunto, dagli utenti che chiaramente hanno ampio spazio di dire la propria (ed è giusto che sia così) , diffondere le proprie opinioni , postare esperienze, condividere ciò che vogliono, ma dall'altra parte , non ci sono chiare norme ne che regolino una giusta convivenza pacifica e giustizia sul web , in più, essendo che chiaramente il mondo virtuale di internet è una piattaforma aperta , una "charte Blanche" , dove paradossalmente, dunque, si possono chiaramente trovare persone oneste  (come me , ad esempio, che possiedo questo spazio web, per esprimere chiaramente pareri , con onestà e buon cuore) , persone dunque che non chiedono nulla in cambio per esprimere opinioni, diffondere notizie, riflessioni e lo fanno senza intaccare alcuna persona.. mentre ci sono (ecco il paradosso) e possono tranquillamente agire indisturbati , che persone , che invece sfruttano questa carta bianca del web solo per denigrare , deridere, manipolare informazioni, denigrare : insomma sembra tutto essere diventato una Jungla , in cui appunto si trova di tutto. Il problema è che  fra gli onesti e questi ultimi, ossia malintenzionati,denigratori e diffamatori, sono sempre a pagarne, così come nel mondo  reale, diciamo, le persone Comuni . Appunto perchè, come dicevo prima,già nel mondo reale si fa fatica ad essere tutelati giuridicamente, figuriamoci nel mondo virtuale se vi sono norme ..Ma proprio perchè la tecnologia è solamente supporto o strumento di una vocazione naturale, non possiamo dire che il social networking è virtuale. Trattasi di un perfetto ossimoro. In informatica, “virtuale” sta per non reale o simulato. Ma noi sappiamo che il social network ci appare  immensamente reale, che ha riflessi e ripercussioni sulla nostra vita reale che ancora non siamo in grado di prevedere e capire, se non nei suoi effetti, e che sono molto spesso, quelli che, se tu, utente, sei ben intenzionato e pubblichi una tua opinione mentre c'è sempre  un mal intenzionato, (chiamiamolo cosi anche se a volte si agisce a cuor pulito) che cambia la tua informazione o che comunque denigra un fatto o quello che tu stai dicendo, nella vita reale può crearti dei problemi. ed è questo il paradosso,  Gli scambi informativi tra le persone avvengono realmente, indipendentemente dal tipo o dalla qualità dell’informazione scambiata. Nel mondo virtuale e nel web 2.0 è molto peggio.. quello che ancora non siamo in grado di prevedere, sono le ripercussioni, le modificazioni comportamentali antropologiche e le conseguenze civili e sociali. Sicuramente ci poniamo molti interrogativi. Ad esempio, esiste una identità reale e una virtuale se comunque il virtuale o simulato è di fatto una negazione tautologica? Possiamo certamente dire che questo modo nuovo di identificarsi traccia nuovi paradigmi giuridici legati alla libertà della persona. Più le relazioni sociali si fanno complesse e interconnesse e più complessa in termini giuridici diventa la definizione della libertà della persona. I social networks di oggi, quelli che definiscono regole, barriere e “paletti” sono strutture legate ancora a paradigmi e sintomatologie comportamentali “arcaiche”. Certamente però questi social networks definiscono dei “mondi” in velocissima espansione e modificazione. Esempio : Avete mai pensato a quanto potrebbe influire sul tempo? Oggi il tempo non è un diritto ed è una risorsa che ognuno di noi vende e di cui non gode se non per un pezzettino, chiamato “tempo libero“. Ma il resto del tempo, di chi è? Chi lo organizza? Chi lo misura? chi ne dispone? Ma se il tempo diventa materia di diritto e di libertà personale, saltano i paradigmi economici che regolano il mondo attuale! non solo, le persone comuni, ossia , quelle oneste, che non hanno nulla da guadagnare o a cui non interessa fama e notorietà , quelle dunque, che diffondono onestamente il loro pensiero, qualora fossero poi derise o comunque ,  la loro informazione venga manomessa o comunque  plagiata, dalle altre, che a malafede se n'approfittano di questa "mancanza d'appellarsi giuridicamente" : le prime persone, oltre ad essere oltraggiate, viene anche loro fatto perdere un sacco di tempo, di energie ! è giusto tutto questo? io credo proprio di no!!!!! Ecco perchè i social networks fanno paura all’establishment. Si cerca di limitare, controllare, indirizzare. Ma nel momento in cui ognuno di noi ha la libertà ad autodeterminare la propria identità all’interno di una rete sociale più o meno complessa, il controllo diventa impossibile se non inutile : qui il paradosso chiaro :  Ciascuno di noi, diventa quindi soggetto morale di sé stesso ponendosi probabilmente al di fuori di un comune senso etico definito a priori secondo regole prestabilite. però c'è da dire , che in questo "mare aperto" se così lo possiamo devinire.. ossia il Web, ci sono sempre le persone che navigano e che lo fanno in modo onesto , mentre ci sono anche qui, come nel mondo reale e qui prendo man forte : gli scaltri che si prendono tutta la briga e la libertà di modificare a loro piacimento e/o di insultare, deridere  , estrarre informazioni, violando privacy : dunque : dov'è la giustizia ? esiste nel web? mentre nella Società .... : Più una società è in grado di autoregolarsi e più il principio di autodeterminazione dell’identità personale sarà profondo. Fino ad ora abbiamo vissuto protetti dalle leggi della natura e nel futuro ci ritroveremo di fronte ad una vera e propria modificazione Antropologica delle relazioni sociali! Il social networking quindi è assolutamente e profondamente sentito reale (perchè ha i suoi effetti, nel Reale!) non possiamo dunque  sottovalutare oggi questo fenomeno. Io credo basti mettere in luce queste situazioni, parlare, riflette e farsi valere!.


Buldrini Samantha 

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